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CAREZZA DI MISERICORDIA

 

Piccolo o grande, più o meno importante, non conta:ogni essere umano, ogni persona deve ricevere e donare carezze.

In occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia, padre Francesco Zambotti - camilliano che ha saputo tradurre attraverso la sua opera vicino ai poveri e agli emarginati in Italia e nel mondo percorrendo la strada di san Camillo – dedica la più bella e amorevole carezza di misericordia a tutti coloro che leggeranno questo libro.


ORME DI VITA

Orme di vita segnano il sentiero per giunge­re alla vetta della montagna. Passo dopo passo possono diventare l'esperienza lumi­nosa dell'accattivante avventura che ci porta a Dio, in­sieme ai fratelli.

Le orme che l'Autore ci propone sono temi sui valori — gioia, speranza, amore solitudine, sofferenza, desiderio e Maria, modello di vita — per brevi riflessioni da fare alla fine di ogni giornata. Possono aiutarci a staccare dall'assorbimento della routine della nostra vita e ripor­tarci al profondo del nostro sentire. Sono parte della vita di ogni persona e della famiglia.

Queste meditazioni "sollecitano tutti noi ad essere — scrive Mons. Dante Lafranconi nella sua presentazione — pur con i nostri limiti, testimoni dell'amore di Dio... Sono come dei segni che indicano il percorso a colo­ro che si sforzano di scorgere e di ricalcare le orme di Gesù".


L' ABBRACCIO DI LUCE

Dalla scelta di un figlio spesso nasce il dramma di molte famiglie e gli interrogativi che ci si pone sono inquietanti, dolorosi. Drammatici. Nella sua intensa lettura della parabola del figliol prodigo, l’Autore coglie nel figlio uno stato d’animo confuso, l’atteggiamento di chi non vive la dimensione della serenità, della pace interiore, di una persona a cui manca il dialogo, l’esperienza dell’amore, cioè di amare e di lasciarsi amare. Dal suo viaggio della lontananza troverà finalmente la forza di alzarsi, di credere in sé: nudo e affamato, riconoscerà la sua realtà di figlio, provando per la prima volta il senso dell’appartenenza al Padre, pronto ad accoglierlo nel suo abbraccio di luce e a regalargli il perdono che dà dignità e voglia di vivere.

Sono “pagine limpide come acqua sorgiva, che sgorgano dall’esperienza viva della carità: si sente che non sono parole teoriche, ma squarci di vita tradotti in parole. Per questo motivo si fanno leggere con avidità e trasmettono fuoco e desiderio intenso di impegnare la propria vita per seminare il grano fecondo della bontà”.

 


 RUGIADA DI SPERANZA

Ecco gocce di speranza, come una rugiada fresca che si accende al primo sole. Un sole che si immerge ogni giorno nel silenzio di Dio. Ogni goccia è una pagina di meditazione da accostare un poco alla volta, che ci porta verso Dio. Sono minuti di preghiera, di sofferenza e di gioia, piccole gocce di rugiada, lucide perle, sparse nel verde della speranza verso il calore del sole. Il calore intenso dell’amore di Dio cha l’Autore vive ogni giorno nelle sue comunità, luoghi di accoglienza per chi è in difficoltà.


AVE MARIA

Padre Francesco Zambotti – camilliano che da anni percorre le strade della carità nella diocesi di Cremona – con queste pagine ricche di poesia, cariche di fede, radicate nella carità e a perte alla speranza, ci aiuta a rileggere e a meditare, a partire dall’evento dell’Annunciazione, la preghiera dell’Ave Maria. In queste pagine si leggono “parole che non passano” senza lasciare un messaggio nel profondo del cuore, perché sono parole che incontrano la grande sete di umanità, di amore e di misericordia.


ACQUA DI LUCE

Acqua di luce è quell’acqua che Gesù offre alla samaritana al pozzo di Sicar. La stessa acqua che può dissetare anche noi. Acqua di un pozzo che è l’approdo di tante stanchezze che sono la storia quotidiana di tanta gente. Qui ci si vuole fermare e spegnere la nostra febbre della fretta, i nostri ritmi incalzanti, frenetici, obbligati, in cui fermarsi non si può, perchè il correre ti entra nella pelle.

Qui non c’è fretta, c’è la sosta, la pazienza, la fatica, l’incontro con Gesù, la profondità del dialogo con lui, la sua acqua viva.

Francesco Zambotti, autore di questa profonda meditazione, ci accompagna a questo pozzo, all’acqua viva.

Fratello camilliano, ha consacrato la sua vita ai fratelli più in difficoltà, vicini e lontani, con le Tende di Cristo, luoghi di accoglienza familiare.


AIDS – SOLIDARIETA' E SPERANZA

In queste pagine, asciutte e vibranti, l'Autore racconta la propria esperienza di accompagnatore ai malati di AIDS. Le immagini che scorrono nel racconto - di acuta sofferenza, di calorosa tenerezza, di accogliente solida­rietà - parlano dei valori umani e spirituali che vivifica­no il servizio di Fratel Francesco e la dedizione dei nu­merosi confratelli che operano in una delle 8 Comunità denominate La Tenda di Cristo.

Come scrive nella presentazione il Superiore Generale dei Camilliani, "l'approccio di Fratel Zambotti e della sua équipe potrebbe essere sintetizzato nell'espressio­ne: 'camminare insieme'.

In questo viaggio, il rapporto fra accompagnatori e ospiti è caratterizzato da una grande reciprocità: tutti danno e tutti ricevono". Il libro testimonia così come la morte di molti giovani malati di AIDS giunga al termine non di un buio tunnel disperato ma di un cammino di crescita, di recupero di valori pri­ma considerati irrimediabilmente perduti, cammino e recupero resi possibili da una condivisione totale di sofferenza e speranza, di interrogativi angoscianti e di fede finalmente ritrovata.

Sono pagine che, per l'esperienza da cui nascono ed il calore che le permea, hanno una voce per tutti ma in particolare per le giovani generazioni, più sensibili e più pronte ad ascoltare l'appello dei loro coetanei me­no fortunati.

 


PADRE CHE SEI NEI CIELI

“Questo libro sa di erba di campo, di candore, di semplicità... è fatto in casa.

Eccolo così come è sgorgato dalla spontaneità dello spirito, sminuzzato come un Pane.

E’ il dono che voglio far per il giorno del mio Sacerdozio”

Le meditazione di Fratel Francesco Zambotti hanno il sapore dell’esperienza

quotidiana e il gusto della spiritualità vissuta.

Mons. Dante Lanfranconi


LA COLLINA DI TABGHA

“ Il tramonto rosso fuoco, insieme ad altri colori più tenui, delineavano uno splendido orizzonte. Nel cuore dei presenti era nata una speranza nuova, nel giardino sulla collina di Tabgha...”

Secondo la tradizione, la collina di Tabgha, che è a ridosso della sponda occidentale del lago di Tiberiade, è chiamata ancora oggi la montagna delle Beatitudini. Qui Gesù pronuncia, di fronte a una grande folla, uno dei suoi discorsi più famosi.

In questo libro brani e spunti di meditazione ci avvicineranno al colore e alla pace della Parola di Dio perchè a Tabgha – come scrive l’Autore – il Dio dell’Amore è entrato nel cuore di ogni uomo.


ORME DI LUCE DI SAN CAMILLO

Camillo! Una persona che è stupendo dono di Dio agli uomini che vivono la professione e la missione accanto ai malati. Nell’attuale contesto storico va riscoperto con lui il valore della vita, il messaggio contenuto spesso nella malattia e nella sofferenza, per poterci liberare dalle “capsule aziendali” che contengono la passionalità dei giochi del potere che spesso privilegiano il culto del denaro rispetto alla persona. La parola più ricorrente in questo testo, (tratto dalla vita di S. Camillo del P. Mario Vanti – 1929), e che ci martella, è quella di essere “servi dei malati”.

Una traduzione che va fatta rientrando nello spirito di fede senza tentennamenti. Questo minuscolo lavoro disegna un “sentiero erboso”affascinante per chi ama staccarsi e vivere in libertà l’appassionante viaggio di essere accanto a chi soffre, senza le rigide corazze che impediscono o rendono difficili i movimenti dello spirito e della carità. Un “tratturo” di alta montagna certamente appetibile a nuove generazioni che intendono vivere una dimensione di amore, di gioia, di condivisione. Mi auguro che questo libricino sia un seme di speranza, di bontà, di luce, per risalire la montagna del Signore.


PANE SPEZZATO

Sono briciole di pane “profumato per i fratelli affamati”, “piccoli sorsi d’acqua a che ha sete”, in un modo vasto e stupendo, guardato con l’antica saggezza biblica e con una sensibilità tutta moderna, contemplato con occhi nuovi e stupiti come quelli di un bimbo che sa scorgere in ogni particolare il segno della Presenza e della Misericordia del Signore.


UN FIUME TRAVOLGENTE

Quattrocento anni fa, nell’agosto del 1582, Nell’Ospedale San Giacomo di Roma, l’infermiere Camillo de Lellis convoca i primi volontari per un movimento rivoluzionario nel campo della salute.

Nella sua forte esperienza umana e religiosa, Camillo aveva capito che non conosce veramente e non può servire a dovere l’uomo, chi non conosce Dio. Per aiutare l’uomo nel momento della malattia , quando cioè ha più bisogno di aiuto, non bastano le strutte né i diplomi, ma ci vuole cuore, intuizione e capacità di donarsi.

In queste pagine cariche di fede e sensibilità, Padre Zambotti ci presenta una lettura attuale e incisiva del “Gigante” al servizio del malato. Egli mette in luce le motivazioni profonde di Camillo, le sue intuizioni luminose che procedevano dall’intelligenza dell’amore, sì da cambiare prassi ed atteggiamenti secolari, e quasi precedendo di secoli le conquiste delle scienze umane e della moderna amministrazione ospedaliera.

Molti, alla scuola di San Camillo, hanno scoperto il senso della vita, la gioia di servire, la scienza dell’amore. Hanno scoperto che ci appartiene veramente soltanto quello che siamo capaci di donare. Queste pagine servono ad illuminare tanti uomini, giovani e meno giovani, e risveglino insospettate energie, dirette ad ingrossare il fiume travolgente, portatore di di vita e di luce, della carità vissuta da Camillo.


SORSI D'ACQUA VIVA

« Fratel Francesco Zambotti – ha scritto il Vescovo di Cremona, Mons. Encrico Assi – ha un dono segreto e stupendo: quello di sentire nel suo spirito accendersi luci rapide, leggere, quasi impalpabili, piene di allusioni e consolazione, e tutte anelanti e convergenti alla Luce, alla Gioia, alla Tenerezza, alla fonte purissima della Speranza, al Signore nella sua sovranità, all’Assoluto ».

Di queste “Luci” è fatta la presente raccolta, “Sorsi d’acqua viva” per i fratelli assetati di semplicità e abbandono cristiani.

Il segreto di queste pagine è un’innocenza totale, cuoi non siamo più abituati. Un colloquiare amichevole con il Signore quale ognuno di noi desidererebbe, e non sa più. Una presenza di grazia quasi tangibile. Così che “leggere”, per questi versi, è un termine improprio. Ci si deve abbandonar loro. E sono realmente “sorsi” che dilatano anima e corpo. Fonte di gioia, di sorpresa e di emozione non solo per quello che dicono ma per l’atmosfera cristallina che creano d’incanto, una luce di soavità e di pace che pare provenga dall’alto. Perchè libri che “dicono” ce n’è a iosa. Libri che “parlano al cuore” un po’ meno. Libri che illuminano e riscaldano, pochissimi. Questo è uno di quelli.


SULLA STRADA DELL'AMORE

L'episodio del samaritano è tra i più noti del Vangelo; sembra che non vi sia più nulla da dire per commentarlo, per penetrarne il significto. E forse è vero. Ma la parola di Dio -come dice Padre Francesco nelle prime pagine di questo scritto- non ci è data semplicemente perchè possiamo conoscere di più, o capire meglio: ci è data sopratttutto perchè possiamo vivere con maggiore intensità, sostenuti e portati dalll'amore che essa annunucia e realizza per ciascuno di noi.

Allora possiamo leggere la stessa pagina del vangelo infinite volte, e ogni volta eccheggerà dentro di noi in modo nuovo, e la misericordia si farà tenerezza, passione, consolazione, compassione...e dietro la pagina evangelica riusciremo a leggere come in filigrana la storia della nostra vita, intrecciata con quella del Signore Gesù, amata fino alla follia.

Vivere d'amore: di quello che diamo o di quello che riceviamo? Splendida ambiguità!Le pagine di Padre Francesco non si possono definire un commento alla parabola del samaritano: sono un canto all'amore di cui il samaritano è l'immagine e la promessa per ciascuno. Pagine lievi che danno al cuore un senso di pace e di serenità, fondate sulla certezza, che si fa più viva ad ogni pagina, di essere amati. Anche per ciascuno di noi c'è un samaritano disposto a versare olio sulle nostre ferite, a condurci alla locanda e a pagare per noi. Acoltiamo ogni giorno questa parola e ci sembrerà ogni giorno nuova, perchè non è parola di d

ottrina ma parola di vita. Sulla strada dell'amore coglie una caratteristica del nostro tempo: il bisogno d'amore. Le persone si lasciano affascinare dalla forza dell'amore, molto più che da quella della ragione, dalle espressioni del pensiero, o dall'eroismo dei gesti grandi. L'amore convince più dei ragionamenti.

Sulla strada dell'amore ci dice con la lievità della poesia e la forza della testimonianza la verità del nostro essere amati.


A PIEDI NUDI VERSO DIO

L'eistenza di Dio ed il suo rapporto con l'uomo. Di questo voglio parlare, usando un linguaggio ed una mentalità vicina ai giovani d'oggi che sono stati centrifugati, emarginati dalla zona centrale della società. Questi, secondo il Vangelo, sono i miti resi forzatamente miti, i ritagli della nostra società, gli ultimi, gli handicappati, i tossicodipendenti, i malati di A.I.D.S. La Chiesa nel suo cammino nei secoli si è vestita di un linguaggio proprio, carico della mentalità dell'occidente europeo, fatto di parole elaborate nei primi secoli del cristianesimo, ma difficili da comprendere per alcune sacche di emarginazione lontane dalla tradizione e dai valori.

Nasce quindi il problema d'interpretare, di trasmettere i valori naturali, ravvivati dall'insegnamento evangelico, illuminati dallo spirito di fede.

È necessario superare le mentalità sostenute dall'efficienza, dal senso dell'impeccabilità, per aprirsi ai poveri, agli schiacciati, nella dimensione dell'ascolto e del dialogo.

Per gli ultimi', alcune certezze, a volte, sono dei pesi che annientano o bloccano qualsiasi comunicazione od assorbimento.

Il presente messaggio è rivolto a questi miei fratelli, anzi, è con il loro prezioso contributo che l'ho ideato e concretizzato: con loro mi accingo a proporre un viaggio a piedi nudi verso Dio.


FAVOLE VERDI

Quando si avvicina l’ora di andare a letto, messo il pigiamino, i bambini ascoltano una di quelle piccole favole verdi. I protagonisti sono animali, fiori e frutti: ci sono gli amici dell’orto, le melanzane, le zucchine, i pomodori, la cipolla rossa... e poi il cervo, lo scoiattolo, la pecorella e alla fine tutta la dispensa in festa. Ogni favola poi è accompagnata da una buona ricetta della nostra cucina popolare, “così che accanto al nutrimento dell’anima – come scrive Mario Lodi nella sua presentazione al libro – possiamo nutrire il corpo con i prodotti genuini della terra”.

Una porzione di favola, quasi una camomilla, farà riposare bene tutta la notte.

 


LA FORMICHINA E IL CAMMELLO

“Una metafora bellissima sul percorso a tappe verso la fede ritrovata" definisce Mario Lodi questo libro di Francesco Zambotti che ha scelto appunto una piccola formica per rappresentare la fede che si è smarrita nel deserto della società priva di va­lori e che si arrampica sulla groppa del cammello per ritrovarla.

Il cammello intraprende dunque un cammino attraverso i luoghi in cui Gesù è nato e vissuto e, piano piano, la formichina osserva, pensa, ripercorre una storia che è anche il percorso per ritrovare, con la fede smarrita, il senso della vita.

Un messaggio importante, accompagnato dai bellissimi dise­gni dell'artista Fausto Scalvini, raccontato con la semplicità, la verità e l'innocenza dei bambini per migliorare il mondo in cui viviamo.


CAMMINO DI MEDITAZIONE

“Io semino spighe di speranza, nella ricerca del tuo Regno apro il cielo ai fratelli”.

Molti hanno il deserto ne cuore, molti seminano semi di plastica, di ferro, atri sono come robot che vivono solo il fare e l’avere. Così si fa sempre più pressante il bisogno di trovare se stessi e di percorrere un “cammino di meditazione”, come quello assai collaudato di Fratel Francesco Zambotti, generoso autore di questo insolito libro, ricco di spunto per la meditazione e la maggiore conoscenza di se stessi e degli altri intorno a noi.


LA ROCCIA – Alle origini dell’emarginazione

Questo libro spiega chiaramente – ai genitori con figli vittime della droga ma anche alle giovani coppie e a quanti hanno a cuore i problemi della famiglia – quali sono le carenze, gli eccessi, le storture affettive che danno origine all’emarginazione giovanile.

La roccia, quel nucleo interiore che fa di ogni uomo un essere responsabile, è oggi sommersa dal ghiaccio dei nostri egoismi e dal limo dei nostri compromessi. Se vogliamo salvaguardarla nei nostri figli, dobbiamo ad ogni costo riscoprirla in noi.

L’ossigeno per la vita o il gas per l’annientamento vengono dalla famiglia. Siamo noi, genitori, i reali “pro-creatori” oppure i boia dei nostri figli.La lunga esperienza vissuta dall’Autore – uno degli operatori oggi più stimati in Italia nel settore dell’emarginazione giovanile – dà alla sua diagnosi un’efficacia straordinaria, al punto che queste pagine non dovrebbero mancare anche nella famiglia più riuscita. Scritto con quell’acume psicologico che solo una grande passione può rendere palpabile e palpitante, non è un libro di “teorie” ma di testimonianza; e la vena ispirata e attraente che lo anima ne facilita la lettura da parte di tutti. Di tutti. Perchè se nella seconda parte del libro Francesco Zambotti descrive l’opera di salvaguardia delle sue Comunità, che si basa soprattutto sul lavoro ed il dialogo, non lo fa certo per una pubblicità di cui non ha bisogno, quanto per suggerirci che precisamente lavoro e dialogo rendono la famiglia capace di generare quelle rocce vive di cui il presente ha illimitato bisogno.


LE STAGIONI DELLA FAMIGLIA

Nel vuoto e nella crisi dei valori del nostro tempo, la famiglia come “istituzione sociale” rappresenta l’ultimo rifugio di quella visione cosmica che sintetizza la complessità della natura umana.

La famiglia è la scintilla che dà senso alla vita, il punto di partenza per ricostruire una società ricca dentro, aperta al Creatore, sensibile e proiettata a realizzare l’uomo. C’è la stagione dell’incontro, della nascita della famiglia, della maturazione dei figli e dall’attesa della saggezza.

Pagine ricche e semplici del fondatore delle Tende di Cristo con testimonianze e punti di approfondimento e di riflessione per imparare che fare la famiglia significa dare forma all’amore ricevuto da Dio.

“L’autore sa identificare con chiarezza la storia di salvezza che Dio ha saputo compiere nelle molteplici storie di famiglia riportate come testimonianze efficaci e commoventi”.

 


PER IL SENTIERO IMPERVIO

Queste pagine sono un forte richiamo per tutti.

Ma sono anzitutto uno strumento di prevenzione di prim'ordine per i giovani - purché qualcuno le dia loro da leggere, i giovani d'oggi sono poco propensi alla let­tura.

Non c'è nulla che colpisca e che convinca quanto un'esperienza comunicata in modo obiettivo. È quanto fa questo libro.

Non vi si ricerchi né letteratura né autocommiserazione né trionfalismo. C'è la descrizione minuziosa, a volte os­sessiva, di un procedere lento, faticoso, improbo di chi - per un sentiero davvero impervio - si riappropria della parte di sé più preziosa: la coscienza di essere uomo.

Il clima in cui è vissuta la vicenda, la Tenda di Cristo n.1, pare palpabile ma nulla ha di straordinario se non la straordinaria tensione di chi ricerca una libertà finalmente libera e di chi tale ricerca sostiene e sollecita.

Un documento che trasuda realismo e umanità. E che indica chiaramente come , senza il recupero di valori di fondo, la battaglia contro la droga è perduta in partenza.


L’ALBERO DELLE FAVOLE

C’era una volta un vecchio albero pieno di rami. Nel bel mezzo del tronco vi era un buco grande, nero, dove nessuno poteva entrare. Lo chiamavano l’albero delle favole, ed era amato da tutti. Quando qualcuno degli animali era triste andava al vecchio albero, accarezzava il nodo della radice che sporgeva in basso e, alla terza volta, ecco: dal buco nero, fatto dal picchio, usciva la voce che raccontava una storiella. Specialmente al sabato sera erano in molti ad ascoltare: uccelli scoiattoli, formichine, farfalle; e, alla fine di ogni storiella, battevano le ali, i piedini, e ridevano contenti.